mercoledì 10 ottobre 2012

Paese mio

 
Paese mio
 Accovacciato sulla tua collina
nibbio a tutela  del suo nido
Stendi le ali a proteggere i
tuoi figli.
Paese mio dove
ho afferrato a morsi la vita
come fetta di pane
con sale olio e pomodori
Preso a calci il mio destino
barattolo di latta nei tortuosi
e stretti vicoli di freddo basolato
Superstite nelle quotidiane
lotte, chicco di grano
che frantuma dure zolle
per trasformarsi in spiga.
Ho respirato odori di
origano
profumi di menta
fragranze di basilico
e di rosmarino
Inebriato di aromatizzati
oli e fermentati mosti
Arso al sole dell’estate
Bruciato dai lavori della
terra
Mai riuscirò a lavare l’odore
che di te pregna le mie carni
fin dentro le ossa
Mai potrò detergere la mente
dalle voci dei ricordi
Abiti dentro di me
tu vivi in me
mentre ogni giorno indosso
una nuova pelle
per affrontare il mondo.

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