venerdì 12 ottobre 2012

Il mio Dio non è qui

 
Forse c’è anche un dio
che frequenta i bei saloni
illuminati.
Che siede alla mensa di Epulone
coperto di porpora e di bisso.
Che benedice ed acconsente
alle parate militari
Forse c’è anche un dio
per chi decide con un click
dove si fa ricchezza e
dove invece povertà!
Forse c’è anche un dio
che gioca a carte coi potenti
della terra e decidono
i destini dell’umanità.
Forse c’è pure un dio per
chi elegge la violenza
a sua regola di vita
Ci sarà persino un dio
per chi ruba, sfrutta e fa merce
della propria e dell’altrui
dignità.
Ma il mio Dio non è qui!
Il mio Dio è altrove.
Egli veste il saio di Francesco
Cammina scalzo sulle acque
il mio Dio,
ma attraversa i mari
su gommoni fatiscenti
Vive lungo i marciapiedi
Dorme coperto solo dalle
stelle
Il mio Dio è senza dimora
Nomade  clandestino
Cittadino della terra
E’ malato d’amore il mio
Dio!
Ama la libertà e sceglie sempre
da che parte stare.
Il mio Dio sa piangere
ed ha paura.
Sa cos’è il dolore ma
può donarti la sua vita
Ha il volto triste e sporco
di un bambino rom,
il sorriso d’un diverso
La sua pelle ha il colore
dell’arcobaleno
Il mio Dio riposa nello
sguardo d’una donna
violentata che grida
muta di terrore.
Ha la faccia insanguinata
del ragazzo che sogna
di cambiare il mondo
cozzando contro
gas che fanno piangere
e manganelli d’ordinanza.
Abita nelle periferie
ai margini di squallide
città
Io lo incontro ogni mattina
per le strade quando
vinco la solitudine del
mio egoismo
Esco e corro ad abbracciare
il mondo

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