domenica 30 settembre 2012

Professione Politico - Una proposta provocatoria...ma anche no


In questi giorni, dopo lo scandalo dei rimborsi allegri ai consiglieri regionali del Lazio e non solo, sento più politici indignati prendere le distanze dall’accaduto che politi impegnati a far politica.

Come al solito nel nostro paese tutti sembrano all’oscuro di cose che sono all’evidenza. Tanto che mi sorge un dubbio: Se tutti lo sanno e nessuno denuncia, questo significa si è conniventi. Se invece si è all’oscuro realmente, questo significa omissione di controllo.

In entrambi i casi la classe politica è colpevole. Oggi tutti si stracciano le vesti! Persino chi ha elargito “bonifici infruttiferi”  a cani e porci (mi perdonino gli animali per l’offensivo paragone) oggi esclama indignato: Basta con questi professionisti della politica!

PROFESSIONISTI??? – Vogliamo scherzare spero!!! Nel mondo del lavoro il “professionista” è un individuo competente , serio, capace e moralmente ineccepibile. Almeno questo un tempo era il significato e l’accezione del termine. Una persona che dopo anni di studio intraprendeva una professione ed in questa esprimeva la propria eccellenza. Qualcuno ha il coraggio di dire che i politici attuali si possano identificare con queste caratteristiche?

Ed allora ecco una proposta provocatoria …ma anche no!

Istituiamo un corso universitario - non breve -  di “Politica” a cui si può accedere dopo le Scuole superiori.

Tra le discipline da studiare sicuramente Storia, Filosofia, Ecologia ed Ambiente, Economia, Etica, Finanza Pubblica, Diritto Europeo ed altro che intelletti più fini del mio possono concepire. Il corso potrebbe durare un quinquennio alla fine del quale, dopo la tesi, si diventa “Politici professionisti”.

Vedo enormi possibilità lavorative! Sia nel pubblico che nel privato. I politici, eletti nelle elezioni, avrebbero un rapporto di lavoro subordinato ed a tempo determinato, con lo Stato. Avrebbero un proprio Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, una busta paga con un salario prestabilito, composto da paga base, contingenza, terzo elemento, ferie pagate festività soppresse, malattia  e tutto quanto nel diritto. Sarebbero iscritti all’INPS ed all’INAIL e verserebbero i giusti contributi a questi Enti. Espletato il proprio mandato  potrebbero essere rieletti se ben valutati dai voti ricevuti, in alternativa avrebbero l’indennità di disoccupazione per il periodo di legge terminato il quale potrebbero essere messi in mobilità, proporsi  alle imprese private, oppure riqualificarsi, come i comuni mortali imparando a fare altro.

Proposta pazza?!?! Pensiamoci un attimino. Innanzi tutto avremmo dei politici che hanno studiato e si sono preparati per fare quello che devono fare. I politici di oggi invece provengono dalle più svariate professioni.

Avrebbero una retribuzione stabilita, chiara e verificabile. Sarebbero costretti ad operare bene per essere riconfermati. E soprattutto andrebbero in pensione a sessantacinque anni con quaranta anni di versamenti contributivi e con una pensione, non d’oro, ma sicuramente meritata. Sarebbero anche loro sotto tutela dello Statuto dei Lavoratori e dell’articolo 18. Avremmo enormi possibilità di avere una classe politica giovane, e se non giovane, di certo sana e preparata nell’attuare il bene comune, il bene della “Polis” o meglio della “Res Publica”. Cosa ne pensate?!?!

Nessun commento:

Posta un commento