giovedì 4 ottobre 2012

GIUSTIZIA A DUE FACCE OVVERO CHI SORVEGLIA I SORVEGLIANTI?

 

Sono molte le notizie che in questi giorni affollano l’informazione e, come al solito, vanno dalla corruzione della classe politica  ai venti di guerra che soffiano dalla Siria.
Due notizie hanno colpito la mia attenzione.
Due notizie che hanno avuto pochissimo risalto sulla stampa nazionale e che credo si possano raggruppare sotto un unico titolo: GIUSTIZIA A DUE FACCE  OVVERO CHI SORVEGLIA I SORVEGLIANTI?
Ebbene voglio parlare della notizia quasi ignorata dai media riguardante il fatto che in Senato PDL, UDC, LEGA  anche con il voto dell’ex prefetto Serra, hanno di fatto bocciato l’introduzione nel codice penale italiano del REATO DI TORTURA! Hanno cioè rimandato il testo in Commissione decretandone di fatto la morte.
L’altra notizia, che ben si unisce a questa già grave è stata la pubblicazione delle motivazioni della sentenza emessa dalla Cassazione circa i fatti del G8 tenutosi a Genova nel 2001.
Fatti che in questi giorni marchiano in modo vergognoso l’Italia che in fatto di Giustizia si conferma la Cenerentola d’Europa.
Tutto questo mentre si fa una enorme fatica ad approvare una legge anticorruzione che alla fine si dimostrerà la solita montagna che partorisce il solito topolino.
Da noi purtroppo le cosa vanno così!
A Genova è successo che, come dice la sentenza,  le violenze, generalizzate in tutti gli ambienti della scuola, si sono scatenate contro persone all’evidenza inermi, alcune dormienti, altre già in atteggiamento di sottomissione con le mani alzate e, spesso, con la loro posizione seduta in manifesta attesa di disposizioni”.
Per questo si può affermare che si è “trattato di violenza non giustificata e punitiva, vendicativa e diretta all’umiliazione e alla sofferenza fisica e mentale delle vittime”.
E se questo è potuto succedere, è perché “la mancata indicazione, per via gerarchica, di ordine cui attenersi” si è tradotta “in una sorta di carta bianca, assicurata preventivamente e successivamente all’operazione”. Tutti, insomma, erano liberi “di usare la forza ad libitum”.
I poliziotti che fecero irruzione, infatti, “si erano scagliati sui presenti, sia che dormissero, sia che stessero immobili con le mani alzate, colpendo tutti con i manganelli (detti ‘tonfa’) e con calci e pugni, sordi alle invocazioni di ‘non violenza’ provenienti dalle vittime, alcune con i documenti in mano, pure insultate al grido di ‘bastardi’”. La “sconsiderata violenza adoperata dalla polizia”, va attribuita in particolare agli uomini del VII Nucleo Antisommossa del Reparto mobile di Roma, al quale “era stata affidata la prima fase di ‘messa in sicurezza’ della scuola, con caratteristiche rimaste peraltro ignote”. Secondo i giudici, che richiamano anche una consulenza dei carabinieri del Ris, “nessuna situazione di pericolo si era presentata agli operatori di polizia”.
Nelle motivazioni della sentenza, i giudici sottolineano che in Italia non esiste il reato di tortura, e per questo non si è potuta evitare la prescrizione per i reati di lesioni gravi. Ma è provato oltre ogni ragionevole dubbio ”il ricorrere degli estremi fattuali della gravità e gratuità dell’uso della forza”.
Ecco come si legano le due notizie !
Non introducendo il REATO DI TORTURA nel nostro Codice Penale, qualcuno, mentalmente labile o se volete coscientemente arrogante, potrà sempre sentirsi “autorizzato” ad assumere atteggiamenti violenti perché non punibile, commettendo esattamente lo stesso reato di uso della violenza che dovrebbe reprimere.
A Gianni De Gennaro, che ha ottenuto la nuova promozione arrivando alla Presidenza del Consiglio come sottosegretario, a Spartaco Mortola, oggi a capo della polizia ferroviaria di Torino e a Filippo Ferri, figlio dell’ex ministro Enrico Ferri, ex capo della Squadra Mobile di La Spezia condannato a 3 anni e 8 mesi  di carcere ed a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici, da poco ingaggiato come consulente per la sicurezza del MILAN  il “ringraziamento” delle persone malmenate e dimenticate,  di quelle ancora in carcere, della famiglia GIULIANI e di quanti continuano a lottare per UNA GIUSTIZIA GIUSTA!


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